Lo sviluppo in verticale del quartiere di Librino, con i suoi palazzi alti e anonimi, sin dall’inizio ha catturato il mecenate Antonio Presti che proprio su quello svettare verso il cielo delle abitazioni ha deciso di puntare per il suo progetto di arte e Bellezza nel quartiere. Nel percorso museale TerzOcchio Meridiani di Luce una sezione importante verrà sviluppata attraverso le gigantografie, di imponenti dimensioni, che saranno installate a copertura delle facciate cieche di alcuni edifici di Librino.

Le immagini, a firma di grandi artisti fotografi internazionali, potranno testimoniare un nuovo modo di fruire l’arte fotografica, restituendo dignità e Bellezza con un percorso ideale della contemporaneità. L’allestimento si identificherà come un’azione di riqualificazione e di abbellimento del quartiere, nonché un modo per educare gli abitanti alla bellezza, per sensibilizzarli e responsabilizzarli affinché tutelino lo spazio in cui vivono.

L’esposizione avrà cadenza biennale e si rinnoverà di volta in volta grazie al contributo di nomi internazionali della fotografia. Le facciate utilizzate per la prima edizione saranno tre e su di esse saranno installate le gigantografie per un’altezza di 30 metri affidate al fotoreporter iraniano Reza Deghati che da anni collabora con la Fondazione Antonio Presti e che ha condotto nel quartiere i primi laboratori di fotografia con 30 fotografi e 100 ragazzi delle scuole del quartiere.

Il museo crescerà gradualmente, per blocchi, in base alle risorse disponibili di anno in anno. Blocchi di dieci facciate ospiteranno non solo gigantografie fotografiche ma anche poesie e brevi racconti, videoproiezioni, video-istallazioni e le sagome suggestive del museo delle ombre.  Linguaggi artistici diversi, ma che concorrono tutti alla spiritualità e all’emozione e che non hanno bisogno di codici di lettura sofisticati perché entrati ormai nella tradizione o perché di immediate comprensione.