A cavallo tra privato e pubblico, nel 2000 la Fondazione Antonio Presti – Fiumara d’Arte apre ufficialmente alla città di Catania la Casa di piazza Stesicoro. Dodici stanze ospitano la creatività di altrettanti giovani artisti cittadini: ogni sala non è un’opera formale ma un pensiero vivo; il pubblico ha così a disposizione un nuovo modello di fruizione dell’arte, con l’opportunità di chiamare un giovane artista a realizzare appositamente un’opera in un particolare spazio. La Casa d’Arte di piazza Stesicoro diventa così una variabile spuria dell’essere dimora: una casa senza un nome, ma con un concetto da esprimere.
Nasce da questi presupposti il progetto Di-Stanze/D’Istanze D’Amore, un’idea estraniante dove i catanesi possano prendere a loro volta idee sull’arte e la bellezza, un nuovo modo di concepire la casa, fatta sì di stanze, ma in nome di un’istanza d’amore. La casa, non di proprietà, viene stravolta dall’essere semplice abitazione, raccogliendo l’eredità del modulo-albergo dell’Atelier sul Mare. Si scopre, dunque, come anche nei momenti più intimi si possa vivere quel pensiero universale, equilibrio e sintesi tra etica ed estetica, che può essere traslato solo dall’arte.
La Casa, dopo l’inaugurazione, è rimasta aperta gratuitamente a tutte le associazioni per mostre d’arte, incontri di poesia, reading letterari e performance musicali. Un nuovo museo contemporaneo nel cuore della città etnea, un luogo aperto dove la vita e la vivibilità quotidiana diventano fattore artistico. Così, e non con i cataloghi, l’arte diventa parte della vita di ogni singolo individuo.
Elenco delle stanze
Aurelio Corona Sub-corridoio
Lidia Rizzo Uovo cosmico
Giuseppe Minaldi Come acqua scivolo
Annalisa Furnari La stanza del Rito necessario
Mariacatena Vaccaro Archeologia di un interno
Alfredo Sciuto Stanza-Altare
Maurizio Di Bella Osservatorio Paradiso
Loredana Longo La stanza della fata dell’amore
Filippo Leonardi & Gianna La Rosa La stanza del pensiero
Angelo Sturiale Il canto dell’invisibile
Salvatore Calì Respiro della luce
E.R.W.I.M. La stanza dei cento appendini